Tendinopatia della cuffia – Diagnosi e trattamento

Abbiamo già visto nella prima parte Cos’è la tendinopatia della cuffia dei rotatori (clicca qui per leggerlo), ora vediamo insieme come viene diagnosticata e sopratutto il trattamento necessario

Diagnosi

Viene effettuata da un medico e inizia con l’anamnesi e vengono valutati possibili fattori di rischio, in particolare l’attività lavorativa, l’insorgenza del dolore e il suo andamento. Al paziente vengono somministrati dei questionari con la funzione di comprendere meglio l’entità del dolore e quanto il disturbo influenzi o limiti le attività di tutti i giorni.

Viene poi esaminata con attenzione la spalla per valutare scompensi e alterazioni posturali e vengono utilizzati test muscolari e articolari per fornire un quadro più chiaro del disturbi.

Le metodiche di diagnosi strumentale vengono usate solamente per rafforzare le ipotesi formulate durante la valutazione e la clinica oppure per escludere altre patologie come la capsulite adesiva, rottura completa della cuffia, discopatie cervicale, tendinopatia bicipitale, artrite della spalla tra le principali.

La metodica che viene più comunemente usata per rafforzare la diagnosi di tendinopatia della cuffia dei rotatori è l’ecografia, tuttavia il suo ruolo nel corso degli anni ha subito un forte ridimensionamento. Recenti studi hanno confermato la

poca accuratezza di questa metodica diagnostica e la

scarsa correlazione dei reperti diagnostici con la sintomatologia del paziente

(nel 96% della popolazione asintomatica sono stati individuati reperti di patologie di spalla).

Quindi se hai in mano un referto dove sono scritte parole difficili e dall’apparenza nefaste,

non preoccuparti!

Bisogna sempre mettere in relazione le immagini con l’indagine clinica fatta da un professionista esperto 

 

Trattamento

Sono diverse le modalità di approccio al trattamento della tendinopatia, vediamoli con le relative controindicazioni

I farmaci usati nella tendinopatia della cuffia dei rotatori sono principalmente due: antinfiammatori non steroidei ed il cortisone (tramite iniezione subacromiale). Sebbene permettano una temporanea riduzione del dolore, l’utilizzo frequente determina un indebolimento della struttura del tendine rendendolo più propenso ad ulteriore degenerazione, inoltre tra gli effetti collaterali abbiamo la sensitizzazione nella zona dell’iniezione, atrofia e decolorazione cutanea.

 

Il trattamento chirurgico dovrebbe essere preso in considerazione solamente quando il trattamento fisioterapico non ottiene risultati, diversi studi scientifici dimostrano che con l’esercizio terapeutico somministrato dal fisioterapista si hanno risultati sul dolore e sulla funzionalità comparabili con la chirurgia.

 

Il trattamento conservativo è sempre la prima strada da percorrere quando si soffre di tendinopatia della cuffia. La fisioterapia permette di ridurre il dolore e l’eventuale gonfiore, recuperare l’articolarità ed infine la forza per poter svolgere con completa funzionalità le attività della vita di tutti i giorni.

Nella fase acuta del dolore il fisioterapista fornirà consigli al paziente sulla postura da mantenere, su come scaricare tensione dalla cuffia durante il giorno e sulla posizione migliore per dormire, su quali movimenti evitare e quali modificare. l’associazione della terapia manuale con la Laser terapia può essere utilizzata nelle prime fasi, per ridurre l’infiammazione nelle aree peritendinee e fornire un effetto analgesico locale. Inoltre può essere applicato del Kinesiotaping per diminuire il gonfiore ed aumentare il range di movimento

Successivamente viene curata la parte articolare e muscolare tramite esercizi di mobilità articolare, di rilassamento e rinforzo muscolare. Generalmente la progressione del trattamento vede prima esercizi di mobilità, allungamento e terapia manuale per poi passare al rinforzo muscolare.

L’esercizio terapeutico nella spalla dolorosa

è l’intervento riabilitativo che assicura i migliori risultati

gli esercizi  di rinforzo si basano sulla corretta attivazione delle catene cinetiche, sulla correzione dei pattern motori alterati, sulla correzione del ritmo scapolo omerale e sulla stabilità della spalla.

alla fine del trattamento sarà necessario mantenere i risultati ottenuti proseguendo gli esercizi presso una palestra o a domicilio sotto nostra supervisione e in collaborazione con l’istruttore fitness.