Emicrania e Cefalea

È uno dei disturbi più frequenti e fastidiosi, basti pensare che colpisce 9 persone su 10 nell’arco di un anno, soprattutto donne (3 su 4) ed ha un fortissimo impatto sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono.

La maggior parte di coloro che soffrono di mal di testa fa ricorso all’uso dei classici farmaci di auto-medicazione e solo una piccola parte dei cefalgici si rivolge al medico.

 

CAUSE

Sebbene la causa esatta dell’emicrania non sia nota, i ricercatori ritengono che siano collegati agli squilibri della serotonina, una sostanza chimica presente nel cervello. L’emicrania può anche essere causata dall’interazione tra il tronco cerebrale e il nervo trigemino, che è il più grande nervo cranico responsabile della sensazione nel volto, nonché funzioni motorie come mordere e masticare. È stato anche stabilito che le emicranie sono genetiche con quasi il 90% dei malati di emicrania che hanno un parente emicranico.

Sono diversi i fattori noti che possono scatenare l’emicrania. In alcuni casi può trattarsi di un singolo agente che provoca un’emicrania e in altri casi l’associazione di diversi

Andare ad identificare le cause del mal di testa è impresa ardua. Questa infatti ha un’eziologia, cioè un’origine, che viene definita multifattoriale, cioè sono spesso più di uno i fattori che predispongono e scatenano l’attacco. Anche il livello di stress, sia emotivo che fisico, è uno dei più importanti fattori scatenanti dell’emicrania. L’aspetto ormonale è rilevante, spesso infatti gli attacchi sono associabili a fasi del ciclo mestruale. Anche il cibo può funzionare da fattore scatenante. Abitudini alimentari scorrette (bere troppo vino rosso, mangiare troppo cioccolato, insaccati, formaggi stagionati e frutta secca, ecc…) possono favorire gli attacchi di emicrania.

Classificazione

Esistono diverse forme di mal di testa, che vengono divisi, nelle classificazioni scientifiche internazionali, in cefalea primaria, per la quale non è identificabile alcuna causa sottostante precisa, e in cefalea secondaria, nelle quali la cefalea è il sintomo di una malattia diversa.

Le cafelee primarie si dividono in:

  1. emicrania
  2. tensiva
  3. grappolo e altre cefalee autonomico- trigeminali
  4. altre
Emicrania

È una forma di cefalea primaria, colpisce circa il 12% della popolazione adulta, anche in questo caso interessa più le donne rispetto agli uomini 3:1.

Le forme più diffuse sono l’emicrania senza aura e l’emicrania con aura

Colpisce la zona frontale, in maniera moderata/severa e spesso il dolore è pulsante e spesso associato a nausea o vomito e al fastidio dato dalla luce, fotofobia, o dai suoni, fonofobia.

La forma con aura è associata a disturbi neurologici completamente reversibili che precedono l’emicrania con una durata non maggiore di un’ora e possono verificarsi disturbi visivi (luci tremolanti, macchie, linee, perdita del visus) e sensitivi (punture di spilli, ipoestesia), a volte disturbi del linguaggio.

 

Scopri quali trattamenti sono indicati per migliorare la cefalea

 

Cefalea Tensiva

È la forma di cefalea più diffusa, infatti circa il 90° delle cefalee ha questa forma. È meno disabilitante rispetto all’emicrania, ma è socialmente più rilevante, ed anche questa colpisce le donne in numero maggiore (F 1.5:1 M)

Di intensità moderata, colpisce entrambi i lati della testa, ma spesso uno in maniera più importante dell’altro, dando un forte senso di oppressione. Viene aggravata da stress psicoemotivi, da ansia e depressione e spesso si associa a irritabilità sino a portare alla depressione

Esistono delle sottoclassificazioni in episodica, episodica frequente, cronica e di tipo tensivo. Queste suddivisioni aiutano il clinico per meglio definire e quindi meglio trattare il mal di testa del paziente. Resta però sconosciuta la vera causa che provoca questi attacchi, si ipotizzano fattori miofasciali, stress psicologico e attivazione irregolare a livello del sistema nervoso centrale o, più probabilmente, un contributo viene dato da questi diversi aspetti

 

Scopri quali trattamenti sono indicati per migliorare la cefalea

 

Cefalea a grappolo

È la forma meno diffusa ma anche la più dolorosa, con una prevalenza dello 0,1%, colpisce maggiormente il sesso maschile (4:1).

I sintomi lancinanti vengono riferiti nella zona intorno all’occhio, da un lato solo, ma nel 20% dei pazienti cambia lato durante un attacco. L’intensità è molto alta e spesso è associata a lacrimazione, miosi, ptosi e un attacco dura, se non trattato, dai 30minuti alle 3 ore, con una frequenza piuttosto alta che va da un attacco ogni due giorni sino a 8 attacchi al giorno

 

Scopri quali trattamenti sono indicati per migliorare la cefalea

Contatta un professionista. Possiamo aiutarti